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La campagna #Mezzipertutte arriva a Roma

La campagna #Mezzipertutte arriva a Roma

La campagna #Mezzipertutte arriva a Roma

L’associazione “Roadto50percent” (che si batte per la parità di genere e per una nuova generazione di donne impegnate in politica) ha raccolto tutte le migliori policy internazionali relative alla protezione delle donne sui mezzi pubblici e le ha portate all’attenzione delle amministrazioni locali affinché le implementino, con la collaborazione delle municipalizzate dei trasporti. Dopo Torino, Padova e Bologna, ora è il turno di Roma con la partecipazione attiva di “Fai la Storia” che ha da subito sposato l’iniziativa inserendola nella sua piattaforma di idee e progetti per rilanciare la Capitale.

Perché una campagna contro le molestie sui mezzi pubblici e per la sicurezza delle donne.

Le donne sono la maggioranza degli utenti del servizio di trasporto pubblico locale, in quanto percorrono più di un itinerario durante la giornata, non solo spostamenti casa lavoro, ma anche da e per la scuola dei figli o da e per le abitazioni di genitori da assistere etc..

Sia nelle ore diurne ma soprattutto in quelle notturne le donne che utilizzano i mezzi pubblici sono oggetto di molestie continue da parti di uomini che le palpano (molestie fisiche) e/o nella migliore delle ipotesi le guardano con insistenza o fanno apprezzamenti (molestie psicologiche).

A livello generale vengono forniti da Istat dei dati pubblicati nel febbraio del 2018 da cui «risulta che il 75% delle donne nell’arco della propria vita abbia subito molestie verbali o con contatto fisico, di pedinamento o esibizionismo, nel 60% dei casi la molestia è stata compiuta da un estraneo e per il 27,9 % delle volte è avvenuta su mezzi di trasporto pubblico».

Sono cifre preoccupanti che richiedono una presa di coscienza generale e delle azioni concrete da parte di istituzioni, società di trasporto ed associazioni e reti civiche cittadine.

L’idea di unire le forze per mettere a punto un progetto contro le molestie sui mezzi pubblici è nata dall’osservazione quotidiana di segnali di disagio e di vuoti di monitoraggio in questo senso. «Quante volte leggiamo “Uomo molestava studentesse sul 51,85,87”? Quante volte una nostra amica ci ha raccontato di quella volta in cui per paura è dovuta scendere alla fermata prima?  Basta una semplice ricerca su Google per accorgersi che conosciamo casi di molestie solo attraverso articoli di cronaca su esperienze singole.

Nessuna ricerca o report recente fornisce un quadro generale esaustivo sull’esperienza femminile di viaggio nei trasporti pubblici. Questo fenomeno si chiama GenderDataGap, ovvero assenza di dati divisi per genere. Non vengono raccolti, non vengono distinti o i report non tengono conto della differente esperienza in base al genere».

Il progetto #mezzipertutte

Il progetto è nato con una raccolta dati molto dettagliata e rivolta alle utenti del trasporto pubblico, dalla quale è emerso quanto sia diffuso e odioso il fenomeno delle molestie sui mezzi di trasporto. E’ stato perciò veicolato il seguente sondaggio:

Testo del sondaggio

Ti è mai successo di prendere la metro da sola ed avere paura?

Ti è mai successo di trovarti di notte sulle linee notturne degli autobus che sostituiscono le metro?

Sei mai stata molestata o ti è capitato di assistere ad una molestia su un mezzo di trasporto?

Viene data anche una definizione precisa della molestia che «si verifica quando una persona si accosta a un altro individuo in base al suo genere». E si manifesta attraverso «osservazioni volgari, commenti, insulti, insinuazioni, stalking, malizia, carezze, esposizione indecente». E «spesso iniziano da parole, stalking, contatti indesiderati che possono portare a crimini più violenti come lo stupro, l’assalto e l’omicidio»

Le proposte

Diverse la proposte per migliorare la situazione attuale. Si va dall’illuminazione alla sistemazione del decoro pubblico in quelle fermate che lo necessitano e che vengono via via segnalate attraverso il sondaggio. Poi si chiede la presenza di una guardia giurata nei sotterranei e nelle gallerie, spesso molto lunghe e in alcuni tratti deserte, che portano dall’esterno all’interno delle stazioni metro. E soprattutto nella fascia notturna, a partire dalle 19 fino alle 6 del mattino si sottolinea la necessità di personale armato e formato dal Comune o dalle aziende del trasporto pubblico locale, come Atm e Atac, a bordo delle linee di autobus in superficie. E di addetti delle Ferrovie dello Stato e delle metropolitane sui treni. All’interno di alcuni vagoni prestabiliti che le viaggiatrici possono individuare.

Le soluzioni

Per rendere sicuri gli spostamenti per tutti si possono aggiungere anche altre soluzioni:

  1. La realizzazione di fermate, quando esistono le zone coperte, con plexiglas interamente trasparenti per permettere la visibilità da ogni lato anche dall’esterno.
  2. App per segnalare i livello di sicurezza dei diversi mezzi pubblici.
  3. Segnalazione dei numeri utili di emergenza a cui rivolgersi in caso di emergenza o sensazione di pericolo indicati su stickers da attaccate sulle pareti delle stazioni della metropolitana e dei treni, oltre che ai capolinea e alle fermate degli autobus.
  4. Un QR code dove poter denunciare direttamente e in tempi brevi in caso di molestie.

L’iniziativa mira a mappare quei luoghi in cui le viaggiatrici si sentono in difficoltà e a realizzare dei cambiamenti utili ed efficaci per la sicurezza del trasporto pubblico. Un lavoro che si basa quindi anche sui feedback dell’utenza da creare in maniera interativa grazie alle segnalazioni.

Le prossime mosse per Roma

Fai la Storia e Roadto50percent stanno avviando una campagna di sensibilizzazione su media locali e social network grazie alla collaborazione con la famosa agenzia pubblicitaria romana KirWeb, nell’attesa di unire intorno ad un tavolo Amministrazione ed aziende dei trasporti per implementare concretamente le policy di cui sopra.

Per altre informazioni sul progetto e aderire all’Associazione Roadto50percent:

https://www.instagram.com/roadto50percent.it/

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